Il 2023 si è chiuso con uno speciale approfondimento su ORAS pubblicato su ben 3 importanti quotidiani in Veneto: La Tribuna di Treviso, la Nuova Venezia e il Mattino di Padova.
Centinaia di migliaia di lettori hanno potuto dunque scoprire ORAS sulle pagine del loro quotidiano il 30 dicembre 2023, in uno speciale a firma della giornalista esperta in questioni sanitarie Valentina Calzavara.
Di seguito vi proponiamo la riproduzione integrale dell’articolo in due parti: la prima dedicata ad un approfondimento generale di ORAS con un’intervista al nostro Amministratore Delegato dott.ssa Orianna Romanello e la seconda dedicata alla crescita della nostra Radiologia Diagnostica con la testimonianza del dott. Giancarlo Addonisio raccolta dalla giornalista.
QUELLI CHE RIMETTONO INSIEME LE NOSTRE VITE
Nel 2024 l’ORAS di Motta di Livenza festeggerà vent’anni. Centocinquanta posti letto riabilitativi, 300 dipendenti e 150 professionisti che operano in ambito ambulatoriale a supporto della sanità pubblica.
L’AD Orianna Romanello: “interveniamo con equipe integrate”
Il cuore dell’attività è la riabilitazione attraverso l’esercizio fisico per restituire al paziente il più possibile di quello che la malattia o un trauma gli hanno tolto.
Ogni volta il percorso è diverso, richiede competenze cliniche, sostegno psicologico, attenzione alla persona, mettendo al suo servizio tutto ciò che la ricerca scientifica è in grado di offrire dalla diagnostica per la lettura degli organi alla telemedicina in “formato valigetta” per monitorare a distanza i miglioramenti e rispondere alle esigenze di pazienti sempre più giovani, sotto i 50 anni, che ancora sono in età lavorativa e hanno soprattutto problematiche cardiologiche.
Nel 2024 l’ORAS di Motta di Livenza festeggerà vent’anni e si prepara all’importante anniversario guardando al percorso fatto finora e al futuro che attende questa realtà di riferimento in Veneto con le sue tre super-specialità riabilitative: neuroradiologica, cardiologia e patologie dell’apparato respiratorio.
Inaugurato da poco anche il Centro Servizi per la riabilitazione neuromotoria delle mielolesioni con una serie di ambulatori integrati come quello di neuro-gastro-enterologia. ORAS conta 150 posti letto riabilitativi, 300 dipendenti e 150 professionisti che operano in ambito ambulatoriale a supporto della sanità pubblica.
“Dal 2004 ORAS opera nel campo della riabilitazione di alta specializzazione con un ruolo di rilievo nel sistema sanitario regionale” commenta Orianna Romanello, AD di ORAS, tracciando un bilancio, “La nostra esperienza è nata con la riconversione dell’ospedale di zona di Motta che venne destinato alla sperimentazione gestionale di polo riabilitativo. Dati i risultati positivi si decise di stabilizzare questa esperienza nell’alveo pubblicistico potenziandone così lo sviluppo assistenziale, scientifico e di ricerca neuromotoria di terzo livello accogliendo pazienti con disabilità complesse di origine traumatica, infettiva, degenerativa o acquisite.”
Come è costruito il percorso a misura del paziente?
“Grazie ad una presa in carico unitaria con la realizzazione di un progetto studiato da un’equipe integrata formata da medico fisiatra, neurologo, internista, fisioterapista, terapista occupazionale, psicologi, infermiere e assistente sociale”
In cosa consiste l’attività del nuovo centro servizi per la persona con mielolesione?
“È un luogo che sta prendendo forma grazie alla collaborazione con illustri professionisti quali il professor Gabriele Bazzocchi, esperto in gastroenterologia, il neurologo Enrico Alfonsi, e la dottoressa Elena Andretta specializzata in neurologia e vescica neurologica. All’interno del centro il paziente può trovare una risposta complessiva ai bisogni clinici e di assistenza che insorgono durante la sua esistenza, evitando un peregrinare di struttura in struttura. Grazie all’ambulatorio di Neuro-Gastro-Enterologia ci occupiamo delle problematiche all’intestino del paziente con mielolesione. Con l’ambulatorio di urologia a indirizzo neurologico trattiamo i disturbi della vescica, inoltre è presente anche l’elettrofisiologia clinica. Prossimamente vorremmo avviare un ambulatorio per il trattamento delle piaghe da decubito e un polo per la procreazione medicalmente assistita per i pazienti più giovani.
Ci sono altri progetti all’orizzonte del 2024?
“Dal 1° gennaio inaugureremo una nuova linea di servizi a pagamento con l’intermediazione di assicurazioni, welfare aziendale o del privato cittadino, proponendo dei pacchetti sanitari nell’area della prevenzione. Il ventennale ci vedrà poi impegnati in una serie di incontri, in un congresso scientifico e in un family day.
GLI IMPEGNI ASSUNTI DALLA CARTA DEI SERVIZI
Sul sito della struttura si legge la Carta dei Servizi, sulla quale merita soffermarsi. L’azienda “si impegna a far conoscere le prestazioni offerte, gli impegni assunti, gli standard e le procedure per facilitare l’accesso ai servizi erogati, e a garantire i principi di efficacia, appropriatezza, affidabilità.
Promuove inoltre lo sviluppo e il miglioramento del dialogo con i cittadini e con le altre realtà socio-sanitarie, sia pubbliche che private, e anche con le associazioni di volontariato.
L’obiettivo è quello di agire nel segno della trasparenza nella convinzione che il miglioramento dell’attuale livello di qualità delle prestazioni possa trarre ulteriore giovamento da un’esauriente informazione circa i servizi che l’ospedale si impegna a fornire alle persone assistite.”
DISABILITY MANAGER, L’ETICA DI UN RUOLO AD ALTA INNOVAZIONE
L’innovazione può essere assicurata da tecnologie sofisticate, ma esiste anche un’innovazione nel pensiero e nell’impostazione delle risorse umane. “Siamo i primi in Italia a offrire ai nostri pazienti e alle loro famiglie l’opera di un facilitatore specializzato in consulenza sulla disabilità, capace di rendere più immediata la riconquista dell’autonomia e dell’autosufficienza una volta lasciato l’ospedale, trovando soluzioni progettuali e legate alle tecnologie assistive personalizzate sul paziente. In Italia, la figura del Disability Manager e l’associazione SIDiMa (Società Italiana Disability Manager) nascono proprio all’ORAS. Rodolfo dalla Mora ancora oggi ricopre questo ruolo fondamentale.
DIAGNOSTICA E TECNOLOGIA, I NUOVI PASSI NEL FUTURO: “SARÀ UN SALTO QUANTICO”
Giancarlo Addonisio da un anno alla guida del servizio di radiologia diagnostica: “Grazie alla nuova Tac, nel corso del 2023 sono raddoppiate le prestazioni radiologiche”
Leggere il corpo umano, indagare i sintomi, dare un nome anche alle patologie più difficili da individuare, come il mancato sviluppo delle anche dei neonati e l’approfondimento neuroradiologico di encefalo e colonna vertebrale. La medicina diagnostica dell’Oras (Ospedale Riabilitavo di Alta Specializzazione di Motta di Livenza) continua a crescere. Nel corso del 2023 che ormai si sta concludendo, sono raddoppiate le prestazioni radiologiche grazie alla recente installa zione della nuova tac, mentre continua il rinnovamento dei macchinari puntando sull’acquisto delle tecnologie più avanzate.
“La realtà radiologica è diventata sempre più ampia grazie all’acquisizione di una Tac che ci consente di condurre il 95% degli esami con un livello tecnico molto elevato, mentre abbiamo già aggiornato il parco degli ecografi e siamo in procinto di cambiare le apparecchiature radiologiche e mammografiche.” conferma il primario Giancarlo Addonisio, da un anno al servizio di radiologia diagnostica di ORAS insieme ad un team specializzato nell’imaging oncologico del testa-collo, delle malattie toraciche e di quelle articolari con due sedi di riferimento a Motta di Livenza e nella sede di ambulatorio di Borgo Cavalli a Treviso. Prossimamente verrà acquisita anche una nuova risonanza magnetica.
“Sarà un ulteriore salto quantico: stiamo infatti rafforzando tutta la diagnostica per la parte body e allo stesso tempo ci stiamo concentrando su alcune nicchie peculiari, oltre a fare da sponda per gli ospedali di Treviso e Oderzo nell’ambito oncologico.” prosegue il dottor Addonisio, disegnando una panoramica dei progetti in divenire. “Al momento abbiamo una risonanza magnetica a basso campo che ci permette di studiare le piccole articolazioni dal ginocchio alla spalla alla colonna vertebrale. Con il nuovo apparecchio potremo eseguire un maggior numero di prestazioni di nicchia come, ad esempio, lo studio della prostata e delle patologie del fegato con mezzi di contrasto particolari, l’indagine del distretto cervicale e della patologia oncologica del collo.”
Sono invece già realtà le ecografie con mezzo di contrasto per l’analisi di fegato, pancreas, reni, nonché del distretto vascolare per il controllo delle protesi aortiche.
Addonisio fa il punto su questo aspetto: “A Motta – spiega – adoperiamo anche la tecnica di Ecocolordoppler con stimolazione farmacologica delle disfunzioni erettili, una procedura peculiare. Oltre a questo, abbiamo sviluppato il know how necessario ed effettuiamo lo studio delle anche dei neonati, con un ambulatorio ad hoc seguiamo i casi in cui il pediatra individua un sospetto clinico di immaturità nello sviluppo delle anche, noi possiamo garantire una specifica analisi morfologica degli angoli di questa articolazione.”
Di pari passo si lavora sulla formazione continua del personale medico, infermieristico e specializzato nella radiologia, mentre continua la ricerca di nuovi professionisti.
“uno degli aspetti a cui tengo molto” conclude il primario “È rappresentato dall’attenzione verso il paziente. Il nostro servizio non è sovraccaricato dalle urgenze esterne, e questo ci permette di avere non solo il tempo per fare l’esame, ma anche il tempo per instaurare un dialogo con la persona che si sottopone a cure e terapie”.