TURBE MENTALI ED ASPETTI RIABILITATIVI PSICHIATRICI

TURBE MENTALI ED ASPETTI RIABILITATIVI PSICHIATRICI

Le turbe mentali, i comportamenti psicotici, l’alterazione della psiche, sono in aumento in tutti i paesi più sviluppati.

La stima – anche per l’invecchiamento della popolazione – è che la malattia mentale diverrà tra le principali cause di morte tra qualche anno.

La diagnosi e cura della malattia mentale – anche gli specialisti di ORAS a Motta di Livenza si sono trovati ad indirizzare utenti e famiglie verso questo ambito – non può prescindere poi dalla Riabilitazione Psichiatrica che si concentra sulla principale conseguenza invalidante del disturbo mentale: la compromissione delle abilità nello svolgere ruoli sociali.

La finalità ultima che si propone è quella di aiutare la persona a controllare i sintomi, a rimuovere le barriere interpersonali ed ambientali causate dalla disabilità, a recuperare le capacità utili a vivere indipendentemente, a socializzare e a gestire efficacemente la vita quotidiana e ad accettare i propri limiti.

 

Nel percorso riabilitativo l’individuo viene considerato nella sua interezza come portatore di interessi, di emozioni, di talenti, di speranze e di paure.

Il metodo di lavoro prevede di stabilire degli obiettivi, partendo dalle scelte della persona rispetto all’ambiente dove vorrebbe vivere, lavorare studiare e socializzare entro un determinato periodo di tempo.

Gli obiettivi riabilitativi vanno sempre discussi, concordati e condivisi tra operatore ed utente. La capacità di autodeterminazione esercitata nella definizione degli obiettivi è essenziale per riconquistare un senso di maggiore valore personale e per mantenere l’alto livello di impegno che la riabilitazione richiede.

La Riabilitazione Psichiatrica costituisce l’unico approccio capace di agire sulla disabilità (intesa come limitata performance di ruolo), sulla disfunzione (limitata performance delle singole abilità) e sull’handicap (limitate opportunità), essendo un metodo di trattamento che ha lo scopo fondamentale di attivare processi di cambiamento finalizzati ad aumentare il potere contrattuale dell’utente, le sue possibilità di scambio di risorse e di affetti, la sua autonomia, il suo senso di responsabilità verso se stessi e verso gli altri.

Ha l’obiettivo di sviluppare nel soggetto i propri punti di forza, le potenziali risorse, considerate fondamentali per recuperare le capacità di vivere nell’interno della comunità. Proprio per questo sarebbe opportuno iniziarla subito dopo l’esordio psicopatologico con lo scopo non solo di aumentare i livelli di funzionamento, ma anche di prevenire l’instaurarsi del processo cronico e della spirale della desocializzazione.

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