ORAS: SINDROME POST COVID E RIABILITAZIONE

ORAS: SINDROME POST COVID E RIABILITAZIONE

Sindrome post Covid

È definita “sindrome post Covid”. È l’insieme delle conseguenze disabilitanti che spesso permangono una volta passata la fase acuta della malattia, anche dopo la negativizzazione, cioè la guarigione dal virus: sintomi respiratori, cardiocircolatori, gastrointestinali e neurologici, accompagnati da senso di fatica, dolori muscolo-scheletrici, depressione, ansia… Se ne è discusso nel corso di un webinar promosso dalla SIMFER (Società Italiana di medicina fisica e riabilitativa).

“Ci sono sintomi che persistono anche quando il virus non c’è più e disfunzioni di organo che persistono nel tempo, anche dopo un iniziale recupero. È in particolare tutto l’apparato respiratorio – è quanto è emerso dal seminario – che viene colpito, ma non solo. Restano da dimostrare gli esiti disabilitanti di carattere neurologico, mentre sono state riscontrate, anche in pazienti adulti, sindrome infiammatoria multisistemica (MIS) o sindrome di Kawasaki con congiuntivite, febbre, eruzioni cutanee”.

È qui che entra in gioco la riabilitazione che, secondo le raccomandazioni dell’OMS, deve iniziare prima possibile, attraverso programmi individuali e personalizzati che tengano conto dei diversi setting, dal ricovero in struttura riabilitativa al domicilio, con l’utilizzo anche della teleriabilitazione e delle nuove tecnologie. Si tratta di un percorso che in ORAS oltre al team della riabilitazione respiratoria, sta coinvolgendo la Direzione Sanitaria e tutta la struttura.

Un team multidisciplinare per la riabilitazione

Come modello emblematico di un percorso riabilitativo andato a buon fine si può ripercorrere l’iter di un paziente ricoverato in ORAS dopo un ricovero di oltre un mese in terapia intensiva per aver contratto il Covid in forma severa.

All’accoglienza il paziente era “supportato dal ventilatore per la respirazione, non parlava, aveva una tetraparesi flaccida con perdita della motilità e diminuzione del tono muscolare, si alimentava con sondino naso-gastrico e versava in stato di prostrazione psicologica e ansia”.

Nel reparto di riabilitazione specialistica, nonostante il quadro clinico ancora abbastanza severo, soprattutto per l’apparato respiratorio e motorio, il paziente è stato progressivamente accompagnato verso l’uscita da quel tunnel nel quale il virus l’aveva catapultato in così poco tempo.

Il percorso riabilitativo – spiega il dr. Guido Sattin, direttore sanitario – è stato complesso perché ha coinvolto più fronti e un team multidisciplinare che si è coordinato su diversi obiettivi: far tornare gradualmente il paziente alla respirazione spontanea, svezzandolo da ogni forma di supporto meccanico o dall’ossigeno; rieducarlo al movimento, a partire dalla stazione eretta al cammino; alimentarlo senza più il sondino naso gastrico, rieducarlo alla deglutizione e alla fonazione corretta e consentirgli di superare lo stato di ansia e prostrazione psicologica nel quale si trovava ancora”.

Un articolato programma di esercizi prima in camera poi in palestra, si è concluso con l’intervento del terapista occupazionale per la preparazione al ritorno a casa e alle normali azioni della vita quotidiana. In tutto questo, non secondario è stato il supporto psicologico, con il coinvolgimento dei famigliari, in costante contatto con il team riabilitativo e con il paziente.

Fino alle dimissioni (anche queste accompagnate da adeguate istruzioni ed un programma di controlli) , dopo un faticoso cammino durato – a volte – alcuni mesi: “Al momento delle dimissioni – conclude il dr. Sattin – il paziente era tornato alla respirazione spontanea, aveva recuperato un livello soddisfacente di motricità e anche il quadro cognitivo era rientrato nella norma”. La riabilitazione è poi proseguita a livello ambulatoriale e domiciliare., con i controlli periodici di routine.

Costruire un protocollo operativo

ORAS sta monitorando questa casistica al fine di proporre la propria esperienza. Confrontarla con altre che si stanno strutturando nel territorio nazionale individuando buone prassi, carichi di lavoro, possibili protocolli operativi, outcome.

 

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