La sessualità nelle persone con lesione midollare e nei loro partner

La sessualità nelle persone con lesione midollare e nei loro partner

La soddisfazione sessuale nelle persone con lesione midollare e nei loro partner secondo una prospettiva bio-psico-sociale

Recentemente sono stati pubblicati su riviste scientifiche a carattere internazionale del gruppo Spinal Cord due articoli sulla tematica della sessualità nella persona con lesione midollare, nati da un progetto di ricerca promosso dalla U.O. Recupero e Riabilitazione Funzionale-Unità Spinale dell’Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione di Motta di Livenza (TV) coordinato dal Responsabile del Servizio (Dott. Humberto Cerrel Bazo) in collaborazione con la Dott.ssa Sara Salizzato e il Dott. Elia Zanin, psicologi presso la medesima struttura.

Gli studi “Differences between males and females with spinal cord injury in the experience of subliminal and explicit sexual pictures” e “Sexual satisfaction in people with spinal cord injury and their partners: an explorative study” hanno ricevuto il parere favorevole da parte del Comitato Etico di Treviso.

Tutto è iniziato nel 2017 da alcune riflessioni interculturali sul tema della sessualità nate con colleghi provenienti dai Paesi Emergenti, ed in particolare dalle Filippine, nell’ambito del “Masterclass on the Management of bladder, Bowel e SexualDysfunction in SpinalCordInjury and Neural Tube Defects”, realizzato da ORAS.

Affrontare la problematica delle disfunzioni sessuali delle persone con mielolesione, e in generale delle persone con disabilità, qualsiasi sia l’eziologia, nei centri che si occupano di riabilitazione per gravi cerebrolesioni acquisite e mielolesione, rappresenta ancora un tema poco esplorato e spesso un argomento taboo.

Spesso l’individuo con disabilità viene, ancora oggi, considerato asessuato e l’atteggiamento dei professionisti sanitari che hanno in carico la persona affetta da disabilità acquisita può essere quello di “non svegliar il can che dorme”, evitando di affrontare apertamente tale questione o di toccarla solo in modo marginale.

La letteratura internazionale sui bisogni e preferenze delle persone con mielolesione (New, 2016) evidenzia come le persone con mielolesione affermino di non aver ricevuto o aver ricevuto informazioni insufficienti rispetto a tale problematica durante la fase riabilitativa, che rappresenta a lungo termine una preoccupazione maggiore rispetto a quella del “ritornare a camminare” (Anderson, 2004). Pur riconoscendo che la sessualità è un bisogno fondamentale degli individui e che contribuisce al benessere e al miglioramento della propria qualità di vita, dobbiamo anche considerare, tuttavia, che la dimensione del problema appare ancora più complessa se consideriamo il fatto che il modo in cui gli individui considerano la sessualità risente di differenze non solo individuali, bensì culturali e religiose.

Qual è il ruolo del partner? In che modo la soddisfazione sessuale della coppia si modifica dopo la mielolesione? Esistono delle differenze dal punto di vista emotivo e cognitivo nel modo in cui pazienti affetti da mielolesione giudicano e processano delle immagini considerate eccitanti per le persone non-mielolese?”

Queste sono alcune delle domande chiave che hanno segnato la rotta del nostro viaggiointroducendoci alla preparazione dei protocolli di ricerca, i cui risultati preliminari sono stati presentati prima nel 2018 al World Congress of NeuroRehabilitation (WCNR) di Mumbai, e in seguito all’Accademy of Spinal Cord Injury Professionals (ASCIP) a Nashville, dove siamo stati invitati a tenere un talk a settembre 2019.

Ci siamo interessati ad indagare come la sessualità viene vissuta e si modifica nelle persone con lesione midollare e relativi partner, secondo un approccio bio-psico-sociale.

Nel nostro lavoro sottolineiamo l’importanza di guidare la persona affetta da mielolesione a considerare i problemi di natura sessuale non tanto come “il mio” problema, bensì come il “nostro problema”, richiedendo quindi che i professionisti della salute considerino la coppia paziente-partner secondo una programmazione e modalità di lavoro di tipo interdisciplinare, avendo come obiettivo la massimizzazione della loro qualità di vita.

Per fare ciò i diversi componenti del team riabilitativo devono guidare la coppia ad esaminare le loro credenze, i loro comportamenti e le loro attitudini. In questo modo il funzionamento ottimale della coppia dovrebbe dipendere dal benessere di entrambi i partner ad assumersi la responsabilità e la disabilità non dovrebbe essere definita come un esclusivo dominio della persona con lesione midollare, ma della coppia.

Nell’affrontare il problema della soddisfazione sessuale nella coppia dopo mielolesione, abbiamo favorito un approccio di tipo bio-psico-sociale, secondo il quale ogni condizione di salute o di malattia é la conseguenza dell’interazione tra fattori biologici, psicologici e sociali. L’interazione continua e dinamica tra i diversi sistemi implica che il cambiamento di una parte causa il cambiamento in tutte le altre parti e nell’intero sistema. Lo stesso ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) poggia il suo fondamento teorico su tale modello.

Questo modello, applicato al campo dei problemi sessuali della persona con lesione midollare ha delle implicazioni per la riabilitazione sessuale che dovrebbe essere inclusa e integrata in un approccio olistico durante la presa in carico riabilitativa che includa anche gli altri aspetti che hanno a che fare con la complessità delle diverse conseguenze funzionali della mielolesione, come ad esempio il dolore neuropatico, la vescica e l’intestino neurologici. In effetti, gli individui e i partner con lesione midollare devono imparare a ridefinire il loro concetto di sessualità adattandolo a una nuova situazione.

Gli operatori sanitari dovrebbero guidare gli individui con lesione midollare e i loro partner a “capire” il loro nuovo corpo e imparare a gestirlo in contesti diversi, compreso quello sessuale. I programmi di riabilitazione sessuale dovrebbero quindi aiutare le coppie ad adottare processi di adattamento attivo. In questo modo, la salute sessuale della coppia potrà essere trattata non soltanto con un focus sulla disabilità fisica, ma promuovendo  al contempo la volontà di entrambi i partner di assumersi la responsabilità dell’adattamento sessuale anche lungo le dimensioni bio-psico-sociale (Kreuter et al., 1982).

 

Potete leggere questo articolo anche in WECAre, il Magazine di ORAS scaricabile qui in PDF.

Skip to content